SAIMAN 202/M

Nel gennaio 1937 il Ministero dell’Aeronautica emette una specifica con la richiesta di un piccolo velivolo da turismo. Al bando aderiscono diverse aziende, tra le quali, la Caproni, la SAI Ambrosini e la SAIMAN (Società Anonima Industrie Meccaniche Aeronautiche Navali), azienda italiana con sede a Roma e stabilimento nei pressi dell’Idroscalo C. del Prete di Ostia. Nasce così dal progetto dell’Ing. Mario Bottiniil SAIMAN 202 (200 a 2 ali, evoluzione monoplano del biplano 200). Il SAIMAN 202 (costruito in totale in 390 esemplari) aveva un aspetto tradizionale, una fusoliera dalla struttura realizzata in legno rivestita da pannelli di compensato intelato. La cabina di pilotaggio, chiusa ed in posizione leggermente avanzata rispetto alle ali, presentava due posti affiancati raggiungibili tramite due aperture ad ali di gabbiano sul tettuccio. L’aereo pilotato dal celebre Mario de Bernardi vola come prototipo l’anno successivo (1938) e viene destinato alle scuole di pilotaggio, successivamente, durante la II G.M., a compiti di collegamento e di servizio postale tra l’Italia ed il Nord Africa.

L’Aeronautica Militare lo utilizza fino alla metà degli anni 50, dopodichè cede gli esemplari ancora in suo possesso agli Aeroclub privati. L’esemplare che trovate qui in mostra con i colori della Regia Aeronautica, è appartenuto anche al 41° Stormo C.I. (M.M.52161) ed ha concluso la sua lunga attività operativa a Rimini-Miramare con la sigla civile I-FALK.

Lunghezza: 7.65 m

Apertura alare: 10.66 m

Altezza: 1.91 m

Superficie alare: 17.66 m2

Peso a vuoto: 670 kg

Peso al decollo: 930 kg

Velocità massima: 220 km/h (137 mph)

Autonomia: 600 km (373 miglia)

Tangenza operativa: 5050 m (16,570 ft)

Motorizzazione: 1 × Alfa Romeo 110-1 inline piston engine, 89 kW (120 cv)

Costo: (nel 1938)  90,000 lire