Museo dell’Aviazione
Museo dell’Aviazione
La prima delle strutture che si incontrano entrando nel parco è il Museo dell’Aviazione.
Il moderno padiglione che ne ospita le sale è realizzato con un design evoluto e materiali tecnologicamente molto avanzati. Si eleva su diversi piani ed espone ciò che il più delle volte non è conservato in nessuna altra parte dell’Italia e del Mondo.
Bacheche vetrate presentano al pubblico le divise e le tute da volo usate dai nostri piloti e specialisti a partire dai primi anni del Novecento: dalle divise che furono dei primi piloti provenienti dalle due armi allora esistenti (Esercito e Marina), sino a giungere alle tute da volo dei nostri attuali piloti delle Frecce Tricolori, di F-104 e Tornado (ai piani inferiori). A testimonianza della loro provenienza, in ogni bacheca sono visibili le foto che testimoniano le vicende dei militari che le indossarono. Così troviamo la Grande Uniforme estiva per Ufficiali, accanto alla foto che ritrae l’auto sfilare nelle vie centrali di New York sotto una pioggia di volantini inneggianti all’indimenticabile Traversata Atlantica, effettuata dai nostri equipaggi di idrovolanti nel 1933; la Capota Manta indossata dai nostri Ufficiali Piloti durante la Guerra di Spagna (1936) e l’uniforme da Ufficiale Meharista (truppe a cammello italiane).
Oltre a queste foto, se ne possono apprezzare altre che ritraggono azioni di guerra, combattimenti aerei o bombardamenti ed i loro effetti, o semplicemente i piloti e gli aerei che celebrano il raggiungimento di un prestigioso primato. Nel grande caveau sotterraneo si possono ammirare centinaia di decorazioni, onorificenze e medaglie, molte delle quali conferite ai più grandi personaggi dell’epoca: Gabriele d’Annunzio, Aldo Finzi, Benito Mussolini, Italo Balbo ed altri ancora (non potendo elencarle tutte in questa sede ricordiamo che ben 24 pezzi sono unici al mondo, mancano cioè anche nella collezione del Museo di Stato).Oltre a tutto questo materiale rigorosamente originale, degli aerei ormai irrimediabilmente perduti ne vengono conservate le foto o ne sono stati ricostruiti i modelli in scala ridotta. Sempre ad opera di validi modellisti è anche il grande diorama rappresentante le fasi più importanti (decollo e ammaraggio) dei famosi Siai SM.55, i celebri aerei che tanta gloria dettero all’Italia negli anni ’30, effettuando l’avventuroso volo transatlantico con ventiquattro idrovolanti che, decollando da Orbetello via Irlanda, Islanda, Polo Nord e Canada raggiunsero il Lago Michigan nei pressi di Chicago. In un’apposita sala, infine, vengono proiettati i filmati con le immagini riprese dagli operatori cinematografici dell’epoca, e quant’altro possa ancora ricordare i tempi nei quali gareggiavamo e vincevamo con paesi all’avanguardia nel campo aeronautico come Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Germania.
All’esterno, troviamo invece i velivoli, anche già in parte citati, come lo storico Saiman 202, i Republic F-84F ed RF, gli A.B. 47G2 e G3, i G.91 P.A.N., R e T, i Piaggio P.148 e 166, gli altri Fiat G.46, G.222, North American F-86K e T-6, Lochkeed T-33, Aermacchi MB.326, Grumman e DC-3 (Aeromisure, in fase di restauro), 18 differenti esemplari tutti appartenuti ai vari reparti dell’A.M.I.. Inoltre è in mostra la rassegna quasi completa delle armi contraeree (dal Bofors 40 mm., alla Flak 8,8 cm, al 3,7 inch. inglese della II Guerra Mondiale, al moderno Sam-2) ed una ancor più significativa rivista di motori d’aviazione, da quelli in linea, ai radiali, ai boxer (elicottero) a pistoni, per finire con i vari tipi di turbine.
Completano infine la mostra svariati mezzi di servizio all’aviazione: dalle postazioni radar mobili, ai camion antincendio, ai rifornitori d’ossigeno e tanto d’altro.
Un elenco ed una descrizione dettagliata si potrà visualizzare cliccando sull’apposita tendina.
La prima delle strutture che si incontrano entrando nel parco è il Museo dell’Aviazione.
Il moderno padiglione che ne ospita le sale è realizzato con un design evoluto e materiali tecnologicamente molto avanzati. Si eleva su diversi piani ed espone ciò che il più delle volte non è conservato in nessuna altra parte dell’Italia e del Mondo.
Bacheche vetrate presentano al pubblico le divise e le tute da volo usate dai nostri piloti e specialisti a partire dai primi anni del Novecento: dalle divise che furono dei primi piloti provenienti dalle due armi allora esistenti (Esercito e Marina), sino a giungere alle tute da volo dei nostri attuali piloti delle Frecce Tricolori, di F-104 e Tornado (ai piani inferiori). A testimonianza della loro provenienza, in ogni bacheca sono visibili le foto che testimoniano le vicende dei militari che le indossarono. Così troviamo la Grande Uniforme estiva per Ufficiali, accanto alla foto che ritrae l’auto sfilare nelle vie centrali di New York sotto una pioggia di volantini inneggianti all’indimenticabile Traversata Atlantica, effettuata dai nostri equipaggi di idrovolanti nel 1933; la Capota Manta indossata dai nostri Ufficiali Piloti durante la Guerra di Spagna (1936) e l’uniforme da Ufficiale Meharista (truppe a cammello italiane).
Oltre a queste foto, se ne possono apprezzare altre che ritraggono azioni di guerra, combattimenti aerei o bombardamenti ed i loro effetti, o semplicemente i piloti e gli aerei che celebrano il raggiungimento di un prestigioso primato. Nel grande caveau sotterraneo si possono ammirare centinaia di decorazioni, onorificenze e medaglie, molte delle quali conferite ai più grandi personaggi dell’epoca: Gabriele d’Annunzio, Aldo Finzi, Benito Mussolini, Italo Balbo ed altri ancora (non potendo elencarle tutte in questa sede ricordiamo che ben 24 pezzi sono unici al mondo, mancano cioè anche nella collezione del Museo di Stato).Oltre a tutto questo materiale rigorosamente originale, degli aerei ormai irrimediabilmente perduti ne vengono conservate le foto o ne sono stati ricostruiti i modelli in scala ridotta. Sempre ad opera di validi modellisti è anche il grande diorama rappresentante le fasi più importanti (decollo e ammaraggio) dei famosi Siai SM.55, i celebri aerei che tanta gloria dettero all’Italia negli anni ’30, effettuando l’avventuroso volo transatlantico con ventiquattro idrovolanti che, decollando da Orbetello via Irlanda, Islanda, Polo Nord e Canada raggiunsero il Lago Michigan nei pressi di Chicago. In un’apposita sala, infine, vengono proiettati i filmati con le immagini riprese dagli operatori cinematografici dell’epoca, e quant’altro possa ancora ricordare i tempi nei quali gareggiavamo e vincevamo con paesi all’avanguardia nel campo aeronautico come Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Germania.
All’esterno, troviamo invece i velivoli, anche già in parte citati, come lo storico Saiman 202, i Republic F-84F ed RF, gli A.B. 47G2 e G3, i G.91 P.A.N., R e T, i Piaggio P.148 e 166, gli altri Fiat G.46, G.222, North American F-86K e T-6, Lochkeed T-33, Aermacchi MB.326, Grumman e DC-3 (Aeromisure, in fase di restauro), 18 differenti esemplari tutti appartenuti ai vari reparti dell’A.M.I.. Inoltre è in mostra la rassegna quasi completa delle armi contraeree (dal Bofors 40 mm., alla Flak 8,8 cm, al 3,7 inch. inglese della II Guerra Mondiale, al moderno Sam-2) ed una ancor più significativa rivista di motori d’aviazione, da quelli in linea, ai radiali, ai boxer (elicottero) a pistoni, per finire con i vari tipi di turbine.
Completano infine la mostra svariati mezzi di servizio all’aviazione: dalle postazioni radar mobili, ai camion antincendio, ai rifornitori d’ossigeno e tanto d’altro.
Un elenco ed una descrizione dettagliata si potrà visualizzare cliccando sull’apposita tendina.